Ritorno al passato: il mecenatismo quale futuro?
Inserito da vic fontaine
il 07/04/2011, 12:20:45
Sembra che, almeno nel futuro più prossimo, per vedere all’opera i migliori giocatori del pianeta bisognerà sperare che qualche organizzatore decida di invitarli a uno dei forti open che si svolgono nel corso dell’anno. Come è avvenuto in gennaio a Gibilterra, dove Ivanchuk si è imposto con 9 punti su 10; oppure in febbraio all’Aeroflot di Mosca, che ha visto trionfare il vietnamita Le Quang Liem davanti a giocatori del calibro di Jakovenko, Movsesian e Kamsky.
Ma che fine hanno fatto le competizioni che di solito ospitavano i vari Anand, Carlsen, Aronian, Kramnik, Topalov e compagnia stellare? Il Principato di Monaco per l’ultima volta ha visto tanti e cotanti big fronteggiarsi nella combinata “Melody Amber” in marzo. Ma, dopo Wijk aan Zee, sembra che il pubblico degli appassionati dovrà attendere almeno giugno prima di vedere dei top-GM affrontarsi di nuovo in un torneo “serio”: proprio in tale mese, a Bazna (Romania), si terrà l’unica tappa ancora non soppressa del Grande Slam, che qualificherà il vincitore per la finale, prevista in settembre a Bilbao (Spagna). Nulla si sa delle altre tappe, se non che almeno per quest’anno quelle tradizionali non avranno luogo: il torneo di Linares (Spagna), nato nel 1978 e disputato senza interruzioni dal 1997, è saltato, come pure quello di Sofia (Bulgaria), sponsorizzato dalla M-Tel, che già lo scorso anno, dovendo finanziare il match per la corona mondiale fra Anand e Topalov, aveva deciso di non farsi coinvolgere nell’organizzazione di un torneo a inviti. Se Vesko avesse vinto quella sfida, magari poteva pure accadere ...
Ma la storia non si fa coi se e coi ma. E soprattutto non si fa senza soldi: gli ingaggi dei giocatori di vertice costano migliaia di euro e, di recente, gli organizzatori sembrano preferire le meno esose star femminili ai loro più bizzosi colleghi maschi. Prova ne è che il prossimo Grand Prix femminile ha già trovato cinque delle sei sedi necessarie, mentre quello maschile con tutta probabilità non si svolgerà neppure.
Largo agli open, dunque. Una tipologia di evento che in Italia sembra sempre più popolare: i festival si sono moltiplicati negli ultimi anni, non solo quelli week-end. Ultimo arrivato in ordine di tempo, lo scorso febbraio, quello ospitato a Cento in accoppiata col Carnevale, che ha contato ai nastri di partenza poco meno di 300 giocatori: tanti, soprattutto se si considera il periodo in cui l’evento si è svolto, ben lontano da quello delle più classiche ferie estive. Un sintomo di salute del movimento scacchistico nostrano? C'è solo da sperare in senso positivo.
Commenti
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Utente: Zigalilla
07/04/2011, 19:05:58