Non ci sono segreti negli scacchi
Inserito da Mix
il 15/12/2010, 20:10:20
Il Campione del Mondo Viswanathan Anand, in un'intervista con il quotidiano tedesco “Hamburger Abendblatt” qualche giorno prima dell'inizio del London Chess Classic.
3.12.2010 - Al momento, Viswanathan Anand è in preparazione per il “Chess London Classic”. Il capo reporter del giornale tedesco Rainer Grünberg lo ha incontrato nel suo “campo di allenamento” a Bad Soden.
Oltre alla domanda se utilizza ancora una scacchiera, Anand ha risposto alle domande sui computer e sul loro ruolo nel gioco degli scacchi.
Scarpe sportive di marca, jeans, felpa verde, la cerniera tirata su, e colletto alto, "fa freddo in Germania", dice Viswanathan Anand, 40, quando ci saluta. Il campione del mondo viene direttamente dall'India e il giorno dopo si sarà a Zurigo, per una simultanea contro 35 avversari.
Nel frattempo, visita il suo amico e consigliere Hans-Walter Schmitt a Bad Soden. Qui nel Taunus, nei pressi dell'aeroporto di Francoforte, si era già preparato per tre mesi con i suoi assistenti per i due match del Campionato del Mondo 2008 e 2010.
Anand frequenta regolarmente un ristorante italiano nel centro di Bad Sodens. Egli ordina in tedesco, un branzino con verdure al vapore, acqua, poi una Coca-Cola e tè alla menta. "Da circa nove anni mangio pesce", dice il vegetariano.
Il campione ha dei contatti anche con Amburgo, infatti sono 23 anni che la Software House ChessBase gli fornisce dati, programmi e moduli di analisi. Il giornalista, gli porta a nome della società, l'ultimo DVD con circa 4,5 milioni di partite.
I dati per lui sono sono disponibili on-line “..così, è meglio. Devo essere sicuro di poterli utilizzare in qualsiasi situazione", ha detto Anand. Lui appartiene alla prima generazione di grandi maestri che sono cresciuti con i computer.
Sig. Anand ha una scacchiera nel luogo in cui si allena?
Naturalmente.
Non pensa di essere antiquato?
Solo perchè alcuni dei giocatori più giovani dicono di non avere più? No, nei tornei si gioca ancora su scacchiera e non sui monitor.
Di solito utilizzo sempre la scacchiera per vedere se la posizione che voglio giocare mi piace e se ho davvero compreso tutto ciò che ho analizzato con il computer. Nelle tre dimensioni vediamo ancora molto meglio, lo spazio è una componente importante. E' vero però che la scacchiera la utilizzo sempre meno, ormai lavoro principalmente al computer.
I computer hanno cambiato il gioco degli scacchi?
Grazie ai database abbiamo oggi a disposizione una montagna di informazioni che in passato erano disponibili solo a pochi. Ciò ha portato ad un allargamento della conoscenza ed aperto l'opportunità di acquisire le conoscenze esistenti molto più rapidamente.
Questo oggi vale anche per altri settori, se vogliamo sapere qualcosa, andiamo su Google. Oggi non è così importante essere nato in Russia o in Europa, ora è possibile diventare un buon giocatore di scacchi, in tutto il mondo. Inoltre, i motori scacchistici sono diventati così forti che è possibile analizzare tutte le fasi di gioco in modo più vasto, più profondo e più accurato. Tutti questi fattori hanno cambiato il gioco, lo abbiamo capito molto meglio oggi. Gli scacchi sono divenuti più dinamici, l'interazione tra i pezzi più efficace.
La capacità di difendersi in cattive posizioni o gli attacchi contro il re sono aumentati drammaticamente. I principi generali stanno passando sempre più in secondo piano, il calcolo delle sequenza delle mosse diventa più importante.
Che influenza hanno avuto i computer sul suo modo di pensare?
Sono diventato più critico, metto in discussione spesso il mio modo di pensare e mi lascio guidare poco da strategie generali. Cerco la mossa speciale, l'eccezione alla regola.
Le cosiddette “eccezioni” seguono anch'esse una logica, solo che fino ad ora non lo abbiamo mai riconosciuto.
Nell'epoca dei computer l'eccezione può diventare la regola?
Con la crescente comprensione del gioco degli scacchi, ci troviamo sempre più spesso di fronte a mosse che che in precedenza non avremmo preso in considerazione, in quanto fuori dalle regole generali. Una volta si credeva che in un centinaio di posizioni si potesse trovare solo un'eccezione, ora crediamo che se ne possa trovare una ogni 30. Questo è il merito del computer, essi i mostrano una grande varietà di idee insolite. La gente ha paura di pensare fuori dal comune, i computer costringono a farlo.
Siamo essenzialmente troppo pigri per pensare?
Non pigri, ma conformisti, spesso facciamo o pensiamo senza un po' di senso critico.
Qual'è il ruolo dei computer?
Noi dobbiamo rimanere i piloti, il computer non può prendere il sopravvento.
Per lavorare bene con i computer, è necessario capire e sapere come lavorano, cosa fanno, quali sono i loro limiti.
E 'indispensabile mantenere una distanza critica sui risultati dei computer, e trarre il massimo beneficio dalla loro capacità di calcolo.
Sulla scacchiera anche lei non ha seguito sempre questi principi ad esempio nella prima partita del campionato del mondo contro Topalov lei ha commesso un grave errore.
Avevo preparato la posizione a casa, ma non riuscivo a ricordare l'esatta sequenza di mosse in questa variante. Sapevo solo che alla ad un certo punto avrei dovuto giocare l'insolita mossa Rf7-g8.
E poi l'ha giocata senza controllare?
In questa fase iniziale del gioco ho dovuto fidarmi di quello che avevamo preparato. Certo, potevo analizzare di nuovo tutto alla scacchiera, e sarei poi probabilmente arrivato al risultato giusto.
Ma rimane sempre l'incertezza di avere trascurato qualcosa. Questa partita era così complicata, che poteva verificarsi sempre qualche errore. Tuttavia, se mi prendevo il tempo per ricalcolare tutta la sequenza, mi sarebbe mancato probabilmente dopo. E' stata quindi una decisione puramente pragmatica.
La memoria diventa in questi casi la chiave del successo o del fallimento?
Infatti, non ricordo proprio tutto, cerco di memorizzare le idee chiave e le caratteristiche più importanti. Tutti i giocatori di classe mondiale hanno problemi di volta in volta a ricordare con precisione le varianti. Ciò è dovuto alla eccessiva quantità di informazioni che abbiamo a studiato.
Una volta sapevo tutti i numeri di telefono a memoria, ora che sono troppi uso il computer.
Fra 2 settimane copie 41 anni, non pensa alcune volte di ritirarsi?
Non voglio giocare fino all'età di 60 o 70 anni, ma non mi fermerò, da un giorno all'altro come fece cinque anni fa Garry Kasparov. Questo sarà un processo più lungo. In questo momento mi sento fisicamente e mentalmente fresco abbastanza per giocare ancora un paio d'anni al massimo livello.
Quando dovrà difendere il suo titolo mondiale?
Probabilmente nell'aprile 2012 a Londra.
Chi sarà il suo sfidante?
Al giorno d'oggi, ci sono tanti giocatori che hanno la classe per diventare campioni del mondo.
L'intervista è di Rainer Grünberg per il giornale “Hamburger Abendblatt” - Amburgo (D)
Commenti
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Lord Carrot
15/12/2010, 20:34:35