Spassky fu convinto in tenera età

Inserito da Nophiq il 11/02/2010, 14:00:02

Gli scacchi spesso hanno uno strano fascino sui bambini.

Forse è per il prestigio del gioco oppure per la sua capacità di legare insieme gli elementi di spazio, tempo e forza. In altre parole: sopravvivenza, vittoria e miglioramento.

Prendi per esempio l'esperienza di Boris Spassky, come mostrato in The Genius and the Misery of Chess di Zhivko Kaikamjozov.

L'epifania di Spassky è avvenuta nel padiglione di scacchi, fornito di tavoli e scacchiere, nel parco della Russia Kirov Island. Fino a quel momento, il gioco non gli aveva suscitato molto interesse.

"Quello che vidi era un mondo fiabesco", disse, "Ero attratto da un'incontrollabile passione. Passione per cosa? Gli scacchisti? Per la festa? Non riesco a spiegarlo, ma ero affascinato, e questo sembrava essere l'unica cosa che importava."

La mattina successiva, Spasky ritornò nel parco solo per dare un'occhiata, scegliendo di non giocare per una settimana o due.

"Mi faceva piacere solo guardare il movimento dei pezzi sulla scacchiera", disse. "Erano nuovi, lucenti e lasciavano dietro di loro un profumo unico."

Così, all'età di 9 anni, prese il corso di colui che sarebbe diventato il campione del mondo.
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