Tigran vartanovic Petrosjan

» Personaggi - Inserito da Carotino il 25/01/2015, 22:36:45

Tigran Petrosian ha sviluppato un modo di concepire gli scacchi che è ancor oggi molto difficile da capire. Non è un caso che un profondo conoscitore del gioco posizionale come Botvinnik, dopo aver perso il titolo mondiale contro di lui, nel 1963, confessò di non essere riuscito a capire lo stile di Petrosjan. Si può tranquillamente affermare che Petrosian ha portato il metodo posizionale ad altezze estreme, superando anche miti inossidabili come Lasker, Nimzovic e Capablanca.

Oltre ad applicare metodicamente i principi illustrati da Nimzowitsch nel Mein System (principalmente la profilassi, cioè il prevenire capacità offensive dell'avversario), Petrosian ha sviluppato una sua particolare strategia generale della partita che consisteva nel piazzare tutti i suoi pezzi sulle case bianche e da quelle controllare le case nere.
Petrosian teneva un sacco di pedine sulla scacchiera e scambiava il suo Alfiere bianco, o entrambi, con i cavalli avversari. Dopo di chè i suoi cavallli venivano sistematicamente piazzati sulle case bianche ed usati per dominare le case nere. Questa strategia è gli stata molto utile specialmente quando apriva con l'Apertura Inglese o giocava contro l'Est Indiana.
Allo stesso modo Petrosjan utilizzava la sua strategia anche con il Nero ed infatti utilizzava varianti chiuse e posizionali, con pochissimi scambi di pedone, come la Francese e la Caro-Kann che aveva adattato al suo stile con varianti particolari.

Un'altra delle caratteristiche peculiari del suo sofisticatissimo stile di gioco erano i sacrifici di qualità eseguiti con l'unico scopo di migliorare la posizione e di ottenere vantaggi a lunghissimo termine. Prima di Petrosjan, nessuno aveva mai studiato questo tipo di sacrifici ed anche ai nostri giorni possiamo contare pochissimi fuoriclasse che riescono ad impiegarli in maniera così sistematica, tranne, forse, Garry Kasparov.
Nelle posizioni di Petrosjan il fattore "tempo" che tanta importanza aveva nella strategia tradizionale (si pensi alle partite di Alekhine o di Tal) non ricopriva praticamente nessun ruolo e questo disarmava completamente forti giocatori d'attacco come Tolush, Stein e Tal, ma anche fini strateghi come Botvinnik e Bronstein. Lanciarsi lancia in resta contro le posizioni di Petrosjan era come buttarsi contro le pale di un aereo: si finiva a tagliati fettine!
Quando veniva attaccato Petrosjan si "gasava" e diventava estremamente creativo ed efficace, e questa sua incredibile abilità difensiva non calò nemmeno in età avanzata, come provò sulla sua pelle il giovane Kasparov, l'allora campione mondiale Karpov e molti altri fortissimi Grandi Maestri che "rischiarno" l'attacco diretto contro la sua posizione e finirono "arrostiti"!
La formidabile e costante abilità di Petrosjan di evitare la sconfitta anche nelle posizioni più disperate, gli valse i nomignoli di "Iron Tigran" e di "Il GM che non perde mai". Nomignoli più che azzeccati se si pensa che in gioventù Petrosjan partecipò a 5 Campionati dell'URSS e in ben 4 terminò imbattuto! Considerando l'altissimo livello tecnico di quei campionati e il gran numero di fuoriclasse che vi partecipavano, l'impresa è davvero strordinaria. Ancor più straordinari furono i suoi risultati sportivi, visto che di Campionati dell'URSS ne vinse ben quattro: nel 1959, nel 1961, nel 1969 e nel 1975!
Un altro record sportivo di Petrosjan fu conseguito alle Olimpiadi scacchistiche, in cui conseguì un ruolino di marcia che non ha tutt'oggi uguali: 79 vittorie, 50 pareggi ed una sola sconfitta! Incredibile.
Significativo il commento di Botvinnik dopo la sua sconfitta nel match mondiale del 1963:

Petrosjan possiede uno straordinario talento scacchistico: al pari di Tal cerca di giocare nello spirito della posizione, ma mentre Tal ricerca posizioni dinamiche, Petrosjan crea situazioni dove gli avvenimenti si sviluppano quasi al rallentatore. Aggredire i suoi pezzi è difficile: i pezzi mattaccanti avanzano lentamente e affondano come se attorno alla posizione di Ptrosjan ci fosse una palude. E quando alla fine si riesce magari a mettere insieme un qualche attacco, o il tempo a disposizione è troppo poco oppure si è troppo stanchi per l'affondo. Non si può infine dimenticare la sua impareggiabile tecnica nella concretizzazione del vantaggio posizionale

A cui si aggiunse, qualche anno più tardi, quello di Fischer:

"Petrosjan sa fiutare una possibile minaccia avversaria anche venti mosse in anticipo!"

Il suo stile particolarissimo e profondamente posizionale gli procurò la reputazione di arido giocatore posizionale, tanto che qualcuno gli affibbiò il disprezzante nomignolo di "Il coniglio più forte del mondo", eppure, solamente nel suo primo match contro Spassky (1966), Petrosjan eseguì ben 9 sacrifici di pezzo, di cui uno prevedeva il sacrificio della Donna in un angolo della scacchiera! Lo stesso Spassky confessò in un'intervista: "Tigran è prima di tutto un tattico dotato di una forza terrificante."

Petrosjan morì di cancro a soli 50 anni. Era il 1984, l'anno della famosissima sfida fra Karpov e Kasparov.
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Commenti

  1. Utente: kingrobert7

    13/01/2016, 23:20:33

    Articolo interessante, soprattutto per quanto riguarda la strategia di posizionare i pezzi sulle case bianche per controllare quelle nere; peccato però che non ci sia nemmeno una partita illustrativa di questo stile di gioco, con qualche idea sul come applicarla. Mi interesserebbe in modo particolare e mi piacerebbe sapere qualcosa in più riguardo al G.M. Petrosjan.
    Grazie. Attendo una risposta se possibile.
    Roberto.
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