Era un immenso conoscitore teorico, aveva una precisione scientifica nel calcolo delle varianti, uno stile assolutamente senza compromessi, e una voglia di vincere che rasentava la megalomania.
A Reykjavik nel 1972 ha umiliato il pur grande Spassky praticamente "da solo", dato che ad aiutarlo nelle analisi c'era solo l'amico padre Lombardy, mentre Spassky aveva un formidabile team a supporto.
La parola "patta" non faceva parte del suo vocabolario.
Chissà come sarebbe finito nel 1974 un match mondiale Fischer-Karpov?
Ciao Bobby! Ci mancherai
Gianluca
21/11/2008, 11:11:12
Dire che abbia umiliato Spasky, forse mi sembra troppo ingeneroso verso Spassky! Nel libro "Bobby Fischer va alla guerra. Fischer-Spasskij, il titolo mondiale di scacchi e la guerra fredda" (ed. Garzanti), la cosa più bella che viene sottolineata e che forse rappresenta la vera "grandezza" di quella vittoria, è che Fischer sia stato il vero artefice della sconfitta di un mondo, non solo sulla scacchiera.
Utente: Deffo
21/03/2009, 19:09:35
Una volta Bobby Fischer giocava una simultanea, passando da un tavolo all'altro. Egli catturò ad un certo punto la Regina di un avversario, mettendola al lato della scacchiera. Mentre l'americano continuava il suo giro, il giocatore che l'aveva perduta prese la Regina e la rimise di nascosto in gioco. Al suo ritorno davanti a questa scacchiera Bobby non disse nulla e continuò tranquillamente a giocare. Il concorrente scorretto cominciò allora a vantarsi con gli altri giocatori di aver imbrogliato il genio degli scacchi. Sette mosse più tardi Fischer gli "mangiò" ancora una volta la Regina, ma stavolta, senza pronunciare una parola, la prese e la mise nel suo borsello!
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krikko1989
02/05/2008, 22:25:13