Motorri scacchistici: verso dove stiamo andando?
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Inserito da Carotino
il 04/12/2010, 00:45:58
Molti si lamentano degli insignificanti progressi dei più forti chess engines e in effetti, se è vero che i miglioramenti ci sono stati, è pur vero che non sono stati così significativi come quelli avuti nel passato decennio. Claude Shannon, il papà dei chess engines, aveva individuato due precise strategie per il "giocatore artificiale": una chiamata semplicemente "A" e basata su tecniche euristiche basate su principi strategici e posizionali, ed una chiamata "B" basata esclusivamente sulla velocità e sulla forza bruta. Dopo pochi anni, complice anche il progresso hardware, ci si accorse di due cose: 1) Trasformare in algoritmi la strategia "A" era molto più difficile di quanto si era immaginato; 2) Che aumentando di una sola semi-mossa (ply) l'analisi, portava a significativi miglioramenti nel gioco del computer. Nacque così una generazione di chess engine "stupidi ma veloci", ossia basati quasi esclusivamente sul bilancio materiale (e poche regole posizionali) ed orientati a velocizzare al massimo le analisi. Gli studi si concentrarono in modo particolare sulle tecniche di "taglio", ovvero su metodi che permettessero di di evitare l'analisi verso parti dell'albero (di analisi) poco redditizie. Campioni di questa nuova tendenza furono Cray Blitz, che girava sul più veloce super-computer dell'epoca (Cray, appunto) e Deep-Blue, il super-computer della IBM che battendo l'allora campione del mondo Gary Kasparov (anche se in maniera un po' sospetta) segnò sia l'apice che l'inizio del declino di questo tipo di programmi. Nell'ultimo decennio abbiamo assistito all'introduzione sempre più spinta di "bonus" di tipo strategico che hanno raggiunto l'apice con Rybka ed IvanHoe. Anche in questo tipo di approccio però, sembra che ormai si stia grattando il fondo del barile e gli esperti si stanno muovendo un po' "a tastoni" nella ricerca di nuovi metodi. Vasik Rajlic ha provato ad introdurre l'Analisi Montecarlo (seguito dalle ultime versioni di IvanHoe) ma i risultati non sembrano entusiasmanti. C'è chi ha provato ad introdurre le tecniche tipiche dei Sistemi Esperti, dove il computer cerca di imparare dalle sue esperienze... Interessante, ma anche qui non si sono avuti risultati pratici degni di nota. Le ultime novità riguardano l'applicazione delle Reti Neurali e degli Algoritmi Genetici, ma fino ad ora anche qui i risultati sembrano davvero pochi. E allora? Cosa si può fare? Sembra che le ricerche siano in una fase di stallo e se non si riuscirà a trovare un approccio nuovo e diverso da quelli attuali, credo che le nuove versioni dei chess engine non presenteranno nessun significativo progresso.
Carotino.
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IvanHoe
04/12/2010, 13:45:19