L'avvento di Steinitz introdusse il cosiddetto "gioco posizionale" o scientifico. Egli trovò e sistematizzò una serie di regole generali per la ricerca degli elementi che caratterizzano una posizione ed insegnò come mettere a punto un piano per sfruttarli.
Altri grandi giocatori approfondirono ed ampliarono queste regole, anche se sostanzialmente i cambiamenti furono pochi. Negli anni '30 del secolo scorso il movimento degli Ipermoderni ampliò e rese più flessibili le regole di Steinitz, specialmente per quanto riguardava il controllo delle case centrali.
Già Alekhine però avanzò seri dubbi sull'utilità di queste regole, ma anche qualsiasi dilettante avrà provato sulla sua pelle che le regole posizionali sono troppo poche e troppo sopravalutate. Arrivati intorno ai 1800 ELO non si fanno più miglioramenti e le regole posizionali non ci aiutano più a risolvere le situazioni pratiche quando dobbiamo affrontare dei forti giocatori e in molti casi ci si trova nella spiacevole situazione di non riuscire ad applicarne nessuna. La classica situazione in cui non sia sa cosa fare. Altre volte ci impegnamo a conquistare il controllo di una colonna, ad occupare un avamposto o ad indebolire i pedoni avversari, ma alla fine questo non ci procura nessun vantaggio pratico e spesso perdiamo delle partite senza nemmeno capire il perchè!
L'avvento dei computer ha messo ancora più in crisi la Scuola Posizionale e tutti gli esperti erano increduli di fronte al fatto che un computer che si limitava a calcolare varianti su varianti, senza tener conto di nessuna regola strategica, battesse i più forti GM. Il GM romeno Suba fece questa sconvolgente dichiarazione:
«I libri sul centro partita insegnano solo a battere avversari molto più deboli di noi, cioè quelli che ci lasciano accumulare in santa pace tutti i vantaggi posizionali possibili e immaginabili, senza neppure far finta di creare un qualche controgioco.».
Egli asserì inoltre che nei loro commenti, i GM attribuiscono le loro vittorie a piani posizionali che in realtà non esistevano affatto, e che sono stati "inventati" solamente in fase di analisi post partita, a mò di giustificazione. In realtà, asserisce Suba, durante la partita nessun GM pensa a profondi piani posizionali, ma si basa solamente su tre cose: la conoscenza di un gran numero di posizioni ed i relativi metodi per risolverle, un talento innato e molto allenamento tattico. Il resto, continua Suba, serve solo per scrivere libri ed illudere i giocatori medi. In realtà non esiste nessuna regola che ci faccia progredire oltre un certo grado. La strategia è solo una grossa bufala. Esiste solo talento innato e "praticaccia".
Carotino.
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