La Difesa Messicana.

» Apertura Nero - Inserito da Carotino il 27/05/2011, 22:16:13

Per uscire dai soliti binari di gioco e cercare di portare l'avversario fuori dai suoi schemi, molti giocatori improvvisano aperture esotiche ed anti posizionali, meglio conosciute come "aperture-spazzatura", facendo solo un piacere al proprio antagonista (purtroppo, mi pongo anch'io fra questi giocatori!). In molte di queste aperture infatti, l'avversario non ha bisogno di fare grandi sforzi analitici per conseguire una posizione superiore, basta che si sviluppi con un po' di attenzione. Per contro ci sono invece aperture poco conosciute ma posizionalmente corrette che fra l'altro possono anche permettere dei "rientri" negli schemi più noti. Una di queste è la cosiddetta Difesa Messicana o, più romanticamente, Tango dei due cavalli. Dopo le mosse: 1.d4 Cf6 2.c4 Cc6 Abbiamo subito la nostra posizione di partenza.

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Fen: r1bqkb1r/pppppppp/2n2n2/8/2PP4/8/PP2PPPP/RNBQKBNR w - - 0 1

Malgrado l'apparente "strambezza" questo sviluppo di cavallo è posizionalmente giustificato, ma è facile trovare qualche conduttore dei bianchi che non la pensa così e cerca di "punire" l'arditezza del Nero, come nella Benjamin-Potter, giocata nel World Open di New York, nel 2003:


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Nelle prime mosse, l'elegante carosello dei cavalli neri fa pensare ad una Difesa Alekhine spostata sull'ala di Re! Molto istruttivo poi come il Nero ha sfruttato magistralmente il vantaggio di sviluppo con una pressione a lungo termine sulle case chiare. La Difesa Messicana è nel repertorio di svariati GM, specialmente in quello del campione U.S.A. Alexey Yermolinsky, con la quale ha colto molti brillanti successi. Alexey l'ha adattata al suo elegante stile di gioco ed attraverso quest'insolita difesa riesce spesso a rientrare in favorevoli posizioni della Nimzo-Indiana o della Bogo-Indiana. Se il Bianco vuole tentare di ricavare un minimo vantaggio dall'apertura deve giocare con energia e precisione. Ad ed esempio la naturale continuazione 3.Cc3 favorisce solamente il gioco del Bianco, come si può vedere nella Christiansen-Zhu Chen, giocata a Seattle nel 2001.


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Tipici in questa partita, la strategia e le tattiche della Bogo-Indiana, con il grazioso sacrificio di cavallo in f4 (un classico nella Bogo!). Per questo motivo sono rari i maestri che non giocano 3.Cf3! che permette al Bianco di riequilibrare la pressione sulle case d4 ed e5. Per il meglio il Nero risponde con 3... e6 raggiungendo un'altra posizione fondamentale di questa difesa.

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Fen: r1bqkb1r/pppp1ppp/2n1pn2/8/2PP4/5N2/PP2PPPP/RNBQKB1R w - - 0 1

Qui il Bianco dispone di diverse valide continuazioni, a cui il Nero risponderà sempre con Ab4+ e d7-d6, rientrando così nei tipici schemi della Bogo-Indiana. Ad es.:

a) 4.Cc3 Ab4
b) 4.g3 Ab4+
c) 4.e3 Ab4+

Il Bianco può cercare di impedire la discesa d'alfiere con: 4.a3!? nello stile della variante Petrosjan dell'Ovest Indiana, ma il Nero allora può sviluppare l'alfiere camposcuro in fianchetto, raggiungendo ugualmente una solida posizione. Ad es.:

4.a3 d6 5.Cc3 g6 6.e4 Ag7 7.Ae2 O-O 8.O-O Te8 9.d5 Cb8! 10.Te1 Cbd7

E la posizione nera è un bunker impenetrabile. Se poi il Bianco è un tipo romantico e si lancia all'assalto... E' facile che scopra sulla sua pelle perchè queste posizioni si chiamano "Riccio"!

Carota.
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