Oggi i migliori programmi lavorano principalmente a "forza bruta": calcolano milioni di posizioni al secondo e le valutano in base al guadagno di materiale. Tuttalpiù utilizzano dei "bonus" in base alla posizione dei pezzi e a qualche altro fattore posizionale.
Il concetto di Botvinnik invece era molto più profondo e più vicino al modo di pensare di un essere umano. In un famoso articolo intitolato, Storia di un alberello (dove per "alberello" si intendeva naturalmente l'albero delle varianti di una partita a scacchi) Botvinnik espresse il suo pensiero riguardo al chess engine ideale: «Tutti sanno che un giocatore non sviluppa TUTTE le possibili variazioni e non analizza TUTTE le possibili mosse. In ogni data situazione, un giocatore esamina da due a quattro mosse che sceglie intuitivamente, sulla base della sua esperienza. Durante una partita di una quarantina di mosse, ne vengono analizzate in tutto un centinaio.»
Un concetto strardinariamente moderno, non milioni o centinaia di milioni, come Deep Blue... Ma un centinaio in tutto!! Questo ambizioso obbiettivo era anche dovuto alla limitatezza dell'hardware del tempo, negli anni '60 un computer poteva analizzare al massimo qualche decina di posizioni al secondo, ma in realtà solo in parte. Successivamente dichiarò: «Il cervello umano ha molte meno risorse di un computer. Matematicamente un computer può risolvere un numero enorme di equazioni e un programma può certamente battere un uomo. Ma se un programma riuscisse ad analizzare soltanto le mosse migliori, l'uomo non lo vedrebbe neppure!».
A ben pensarci Botvinnik aveva ragione, uno scacchista esperto non prende nemmeno in considerazione le mosse cattive, ma analizza solamente quelle 3-4 "buone" che sono presenti di solito in ogni posizione, allo stesso modo in cui un principiante non prende in considerazione le mosse illegali.
Il programma studiato Botvinnik, chiamato "Pioniere", non fu mai completamente terminato ma era straordinariamente efficiente. Utilizzava anch'esso la costruzione di un albero delle varianti, come tutti i programmi di scacchi, ma la differenza fondamentale era nella "potatura" delle mosse che avveniva in maniera completamente diversa. Botvinnik introdusse concetti rivoluzionari come "l'orrizzonte limite variabile" e "l'albero delle traiettorie" e attraverso un sofisticato e complesso modello matematico, riusciva costruire un albero delle variabili stretto e profondo, analizzando in profondità solo le mosse più forti.
Per rendersi conto dell'estrema efficaciadi questo programma si pensi che Pioniere riusci a risolvere il famoso "studio di Nadareisvili" (il Campione del mondo di allora, Chess 4.6, non vi riuscì!) analizzando meno di 200 posizioni!!
I programmi attuali, supportati da un hardware centinaia di volte più potente del computer usato da Botvinnik, risolvono tranquillamente lo studio di Nadareisvili, ma analizzando molti milioni di posizioni... Una differenza di efficienza incredibile. Purtroppo Botvinnik si è portato il suo segreto nella tomba.
Carotino.

Lo studio di Nadareisvili:
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Il Bianco muove e vince.
Utente: Carotino
16/07/2010, 10:02:05