Decalogo per battere un computer scacchistico
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Inserito da bini
il 10/06/2009, 14:44:50
Come si fa a battere una dannata macchina che vede ogni cosa, calcola senza il minimo errore, non ha mai problemi di tempo e non conosce nè si preoccupa minimamente dell'avversario?
Poichè i computer calcolano con inesorabile precisione, è di fondamentale importanza non commettere errori tattici. Se si supera indenni il mediogioco con una posizione all'incirca pari, si hanno ancora buone possibilità di vittoria, perchè è nel finale che la macchina è indiscutibilmente più debole. Ad integrazione di questi consigli essenziali, riporto un decalogo da tener presente quando si giocano partite impegnative contro computer (fonte: "I Giocatori Artificiali", Paolo Ciancarini, Mursia, 1992):
1. Scegliere un'apertura tranquilla e strategica, ed uscire dalla teoria alla prima occasione. Una macchina ha generalmente un ottimo libro di apertura, e a meno di non sapere per certo che questo contiene errori, è meglio non lasciarglielo usare.
2. Se siete giocatori d'attacco, potete provare invece a giocare un gambetto. In questo caso, avendo l'accortezza di andar presto fuori teoria, il programma sarà indotto a giocare in modo pressochè suicida a causa del suo gretto materialismo, soprattutto se riuscite ad escogitare dei sacrifici posizionali. La scelta di un'apertura di gambetto può essere rischiosa se il programma ottiene oltre al materiale anche delle possibilità tattiche.
3. Progettare un mediogioco basato su una pianificazione a lungo termine (almeno 5-6 mosse). Qualche esempio ragionevole: attacchi di minoranza, gioco contro pedoni sospesi e isolati, attacchi lenti di pedone sull'ala di Re, e qualsiasi piano basato su masse pedonali. I computer hanno difficoltà a giocare le posizioni bloccate.
4. Un altro tentativo può essere di scatenare un attacco basato su varianti lunghe più di 10-12 semimosse. Soprattutto se tale attacco comincia con un sacrificio di pedone, questo verrà accettato anche se il programma dovesse disporre di alternative posizionalmente superiori. Da notare che, non appena il programma avrà individuato la vera portata della minaccia, si difenderà con precisione.
5. Non giocare classicamente ("alla Tarrasch") a meno che non si sia ben certi di quel che si fa. Di solito i maestri artificiali sono abili nel giocare partite a centro aperto come l'Italiana o la Difesa dei Due Cavalli.
6. Giocare per ottenere un finale superiore, purchè ciò non comporti rischi tattici. Quasi certamente il computer non sa riconoscere un piano del genere, ed inoltre di solito la sua tecnica del finale lascia a desiderare.
7. Nel finale il computer continuerà a giocare tatticamente con grandissima abilità. Un sacrificio strategico di pedone, tentato al momento giusto, potrebbe sconvolgere totalmente la posizione a vostro favore.
8. I peggiori finali che un computer possa desiderare sono quelli di Torre e quelli di soli pedoni. Il finale ideale per l'umano è quello con tanti pedoni e la possibilità di molte spinte di rottura.
9. La macchina sa certamente giocare tutti i matti classici, compreso R-A-C contro R. Sa riconoscere benissimo tutti gli stalli e le ripetizioni di mosse, oltre che le ripetizioni di posizione, soprattutto se dotati di tabella delle trasposizioni.
10. Il programma eviterà la patta per ripetizione di posizione, se crede di essere in vantaggio anche leggerissimo, anche a costo di fare una mossa debole. Questa intolleranza può essere debitamente sfruttata.
P.S.: i moderni software scacchistici sono sempre più forti, quindi non credete a una sola parola di quello che ho scritto! Ahahahahah
Commenti
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Utente: krikko1989
10/06/2009, 14:54:49