" Il vantaggio della prima mossa "

» Altro - Inserito da bini il 04/01/2009, 10:35:50

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Commenti

  1. Utente: Nophiq

    04/01/2009, 11:23:04

    Nonostante tutti i Grandi Maestri professionisti abbiano a disposizione gli stessi strumenti tecnologici (computer, software, ecc) con il quale lavorare, essi hanno una "forza" differente, indicato dal punteggio Elo. Questo ci indica che la componente umana ha oggi ancora molta importanza.

    Con il passare del tempo il computer aiuterà sempre di più i professionisti a giocare ad alto livello, ma ritengo anche vero che a livello amatoriale (giocare per esempio nei circoli) la situazione cambierà poco, perchè io non mi metterò ad imparare a memoria tutto quello che mi dice il computer. Vado al torneo e gioco.
  2. Utente: krikko1989

    04/01/2009, 12:09:22

    Bellissimo interrogativo...sicuramente i computer tramite una serie di calcoli riusciranno a stabilire sicuramene quale sia la mossa migliore in assoluto in ogni singola poizione.

    E penso che Magari in molti sistemi, apertura ecc.. il bianco possa matematicamente vincere (tramite il vantaggio dlla prima mossa) mentre in altri,come per es. La difesa Siciliana il bianco non riesce a mantenere quel vantaggio perchè magari c'è una mossa del nero che annulla quel vantaggio ...poi non so è solo un mia ipotesi...
  3. Utente: bini

    04/01/2009, 19:08:45

    Supponiamo, per un attimo, che un computer scopra un metodo di gioco che, per ogni mossa del nero, il bianco possa vincere forzatamente. Ammetto che oggi sembri fantascienza, ma in un futuro potrebbe essere possibile!
    A questo punto non sarebbe necessario memorizzare tutto quello che mi dice il computer (cosa peraltro impossibile), basterebbe creare un software che racchiuda il metodo da mettere in commercio.
    Provate ad immaginarvi cosa succederebbe: inserisco il software nel mio computer, muovo con il bianco, muovo con il nero e per ogni mossa del nero ho, in tempo reale, snocciolata tutta la partita fino alla vittoria del bianco e così per ogni altra mossa del nero. Potrebbe funzionare, nè più nè meno, come accade oggi per le tablebases nei finali con non più di sei pezzi.
    Capite ora cosa voglio dire.
    Gli scacchi sarebbero un gioco finito, non esisterebbero più tornei, perchè nessuno sarebbe più disposto a giocare col nero sapendo a priori che qualsiasi mossa faccia perderà.
  4. aaaron

    05/01/2009, 10:18:42

    Lo scenario che ci proponi si è in parte realizzato nel mondo della dama (e persino in tempi in cui i computer non avevano risolto un bel nulla...); a livello internazionale si è risolto sorteggiando le aperture.
    Ma ciò che volevo dire è che a mio parere non ci sarà mai "la morte degli scacchi": forse che la superiorità della Ferrari ha fatto cessare le gare dei 100 e 200 metri di atletica? Semplicemente l'uomo non compete con le macchine ma con altri uomini, e se ancora al giorno d'oggi il computer non annuncia matto già alla prima mossa ciò significa che sarebbe uno sforzo sovraumano ricordare tutte le varianti quando ciò (in linea di principio posso ammetterlo) succederà.
    Quindi buone partite a tutti!
  5. Utente: Nophiq

    05/01/2009, 11:30:20

    @aaaron

    Quello che propone bini è un software scacchistico capace di trovare il METODO per ottenere sempre la mossa migliore per vincere.

    Sembra un principio di Intelligenza Artificiale, perchè deve essere il Computer in grado di dare dei valori a dei parametri che forse ancora noi non abbiamo definito.

    Se si dovesse scoprire questo metodo, allora non avrebbe più senso giocare a scacchi, neanche nelle sue varianti, come la Bobby Fisher Random. Ragionando sempre per supposizioni, immagino uno scenario dove si giocherà contro il Metodo con la propria testa. Se solo 1 giocatore riuscisse a vincere allora il Metodo crollerebbe, perchè è ancora una volta la creattività a vincere sul calcolo.

    E tutto tornerebbe come è adesso.
  6. Utente: vic fontaine

    05/01/2009, 16:58:13

    Lo scenario prospettato da Bini diventerà realtà quando sarà realizzato un calcolatore in grado di elaborare tutti i possibili seguiti che possono aversi dalla posizione iniziale, che costituiscono un numero esponenzialmente incredibile, ma non certo infinito.
    Prima i computer ragionavano secondo il principio "se ti offrono qualcosa, prendila; se ti attaccano, scappa", ed era facile fregarli dato che bastava giocare in modo a-sistematico per superarli: la strategia - disse qualcuno - essendo al servizio diretto della personalità e dello stile del giocatore, non la si potrà mai insegnare a un computer.
    Giusto - disse qualcun'altro - ma la strategia in fondo di che cosa si compone in concreto? Risposta agevole: di mosse da giocare a tavolino, per cui era ed è solo un problema di tempo (spero lontanissimo) e di capacità di calcolo fino al momento in cui si potranno considerare esaurite le possibilità degli scacchi come noi oggi li conosciamo.
    Oggi i software giocano anche mosse puramente speculative, come ha fatto ad es. Deep Junior nella 5a partita del match "Man vs Machine" giocato contro Kasparov nel 2003, in cui di colpo e senza preavviso se n'è venuto fuori con l'assolutamente imprevista e mai concepita 10. ... Axh2+!?, che ha costretto Gary a più di un'ora di riflessione dentro un labirinto di varianti da capogiro.
    Ma in realtà non si tratta di speculazione, ma solo di capacità di calcolo in stile "brute force", che quando raggiungerà la portata di quadrilioni (o più) di posizioni per secondo farà sì che lo scenario di Bini diventerà realtà.
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