I campioni mancati

» Allenamento - Inserito da Albitex il 28/11/2016, 04:03:37

Dal primo match ufficiale per il Campionato del Mondo tra Wilhelm Steinitz e Johannes Zukertort nel 1886, sono passati 130 anni. Durante questo periodo ci sono stati 44 classici matches ufficiali (non contando quelli disputati tra il 1993-2004, anni in cui il professionismo scacchistico si era scisso in due federazioni, FIDE e PCA), in cui hanno partecipato 30 giocatori.
Tra questi, otto possono essere ragionevolmente considerati prodigi: Capablanca, Alekhine, Spassky, Fischer, Karpov, Kasparov, Short, Carlsen.
Ma molti giovani talentuosi giocatori, inclusi ex prodigi, per vari motivi non sono mai riusciti a giocare una sfida per conquistare il titolo mondiale. Alcuni esempi:

Reshevsky
Il gran maestro americano Samuel Reshevsky (1911-1992) era indubbiamente un prodigio, che ha cominciato a fare una vita da scacchista dall’età di 8 anni, girando l’Europa e gli USA giocando simultanee e partite d'esibizione. Ma quando aveva 13 anni smise di giocare a scacchi, al fine di ottenere il diploma e quindi l’educazione universitaria. Gli scacchi non fornivano uno stabile guadagno, e lui doveva diventare un ragioniere.
Reshevsky ritornò all’attività agonistica 11 anni dopo, attirando immediatamente l’attenzione del mondo scacchistico, sconfiggendo un altro ex prodigio, Capablanca, al torneo internazionale di Margate nel 1935.
In quegli anni il campione del mondo, Alekhine, non stava più ottenendo consistenti risultati, e le chance di vittoria contro di lui da parte di uno dei giovani GM emergenti del tempo, Reshevsky, Keres, Botvinnik e Fine, erano molto alte. Purtroppo la seconda guerra mondiale e la morte di Alekhine nel 1946, impedirono il tradizionale processo di sostituzione del campione del mondo.
Nel dopoguerra Reshevsky non era un giocatore professionista, ma mantenne sempre un elevato livello di gioco. Non arrivò mai alla sfida massima però. Nel 1948 non vinse il match/torneo per il titolo mondiale, e nel 1953 non ebbe successo al torneo dei candidati di Zurigo. Uno dei motivi di questi fallimenti era che i sovietici giocavano in team, con una strategia di squadra, e lui non si dedicava al 100% agli scacchi, avendo appunto la sua professione di ragioniere. Gli anni poi incominciavano ad avanzare anche per lui. Non riuscii mai ad arrivare alla sfida per il titolo iridato.

Stolberg e Junge
La seconda guerra mondiale impedì l'incontro e il possibile match per il Campionato del Mondo, tra due altri talenti degli scacchi, Mark Stolberg e Klaus Junge, che erano quasi coetanei e condivisero lo stesso identico tragico fato.
Nel 1939 Mark Stolberg (1922-1942) era il più giovane maestro nell’Unione Sovietica. Già nel 1940 giocò nella finale del Campionato Sovietico, raggiungendo il diritto a partecipare ad un evento di cosi alto livello, che è stato raggiunto a tale età solo da Botvinnik, Spassky e Kasparov. Sono gli unici tre giocatori che per diverse volte sono stati campioni del mondo (Carlsen escluso). Nel 1940 Mark venne chiamato alle armi, e morì in Crimea.
Klaus Junge (1924-1945) era il più talentuoso giovane giocatore in Germania, dopo Emanuel Lasker (vedi mio post su una sua famosa partita con Alekhine). Nel periodo 1940-42 aveva gareggiato con successo con Alekhine e Keres in tornei internazionali. Al torneo in Salzburg nel 1942 sconfisse il campione del mondo Alekhine nei loro incontri, all’età di 18 anni. Per circa 50 anni le sue vittorie contro un campione del mondo son state un record da raggiungere per un giocatore della sua età. Nel 1943 Junge era chiamato alle armi, e morì vicino ad Amburgo.

Kamsky
Dei prodigi della generazione contemporanea, dovrebbe essere menzionato Gata Kamsky (nato nel 1974), che nella sua gioventù raggiunse eccezionali successi.
A 12 anni divenne campione Junior dell’URSS, un obiettivo che nessuno precedentemente aveva raggiunto a quell’età precoce.
Nel 1989 la famiglia Kamsky decide di trasferirsi negli USA. Gata presto vince il campionato di quel paese e diventa un GM. Viene selezionato per i tornei internazionali e dopo la vittoria al super torneo in Tilburg nel 1990, entra a far parte dell’élite scacchistica mondiale.
Nel 1992, al torneo di Dortmund, Kamsky diviene l'autore di un, fino ad allora, insuperato record – non ancora 18 enne, sconfisse in una partita individuale il Campione del Mondo Kasparov. Questo era un miglioramento dello splendido risultato di Junge del 1942.
Nel 1993 Kamsky partecipò al torneo dei Candidati, sia al ciclo PCA (la nuova federazione fondata da Kasparov e Short dissidenti FIDE), sia al ciclo FIDE. Nel torneo PCA schiacciò il futuro campione del mondo Kramnik e il recente sfidante Short, ma per il match con Kasparov fu eliminato poi da Anand. Nel torneo FIDE sconfisse Van der Sterren, Salov e strappò la vittoria nel tie-break contro Anand. Il suo match per la versione FIDE del titolo mondiale si svolse a Elista nel 1996 e finì con la vittoria di Anatoly Karpov. Nonostante questo fallimento, era chiaro che Kamsky era uno dei top GM del momento che in un prossimo futuro avrebbero potuto avere la possibilità di giocare un match con Kasparov per il massimo titolo. Ma in quel momento, all’apice della sua carriera, smise di giocare regolarmente a scacchi e si concentrò sullo studio per ottenere la laurea. Il principale ruolo nella presa di questa difficile scelta, si suppone lo abbia avuto il padre di Gata, il Sig. Rustam, il quale era un conservatore con una forte influenza sul figlio, e voleva solo che diventasse un avvocato.
Kamsky ritornò al gioco agonistico ad alto livello intorno al 2004. Ma, nonostante isolati successi, non riuscì più ad ottenere una qualificazione al torneo dei candidati per sfidare i campioni del mondo – Kramnik, Anand e Carlsen che era 16 anni più giovane di lui.
//

Le biografie esaminate indicano che il destino non garantisce a tutti i giovani talentuosi scacchisti, una tranquilla esistenza. Non tutti di loro sono riusciti ad avanzare continuamente nella carriera scacchistica e mantenersi in modo constante ai vertici, senza il supporto di parenti saggi, buon allenatori e sponsor.
Non sempre eccelse qualità di gioco bastano, da sole, per passare alla storia. Conta anche l'ambiente, la famiglia, il periodo storico.
Negli scacchi, come del resto in tutte le attività della vita, a volte il talento non è sufficiente per avere successo.

- Testo liberamente tratto da New In Chess.
stumbleUpon
twitter
delicious

Ti è piaciuto?

Commenti

  1. Utente: Ciak

    28/11/2016, 11:58:15

    Bravo Albitex, bell'articolo!
  2. Utente: Carotino

    28/11/2016, 14:27:30

    Mi accodo, molto interessante. Bravo Albitex! Klaus Junge fu sfruttato dal Partito Nazista ed era costretto a giocare col la divisa da ufficiale e la svastica al braccio. klaus, ufficiale carrista, morì bruciato nel suo Panzer durante la battaglia di Kursk.
Solo gli utenti registrati possono commentare