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Qui viene rappresentata schematicamente una posizione ricavata da una partita fra due principianti, dove il Nero ha giocato 1... Te8?? 2.Dxe8+! Cxe8 3.Txe8 #
Qual'è stato il ragionamento del Nero e quale l'errore fondamentale? Egli ha visto che la Torre era protetta dal Cavallo e siccome la Donna vale più di Torre e Cavallo, ha ritenuto lo scambio svantaggioso per il Bianco ed ha fermato qui la sua analisi. Se avesse analizzato una sola mossa in più avrebbe visto lo scacco matto.
Questo errore è chiamato "errore di quiescenza" perché un giocatore ferma l'analisi troppo presto, e valuta la posizione prima che le necessarie verifiche di catture e di minacce siano state completamente considerate.
In altre parole, ha pensato che la situazione era "quieta" - e quindi ha eseguito la sua valutazione - quando invece non lo era affatto!
Naturalmente la posizione del diagramma è molto semplificata e qualcuno sorriderà per l'ingenuità commessa dal Nero, ma in realtà gli errori di quiescenza sono frequentissimi e non di rado si vedono cosa anche peggiori.
Nell'esempio che abbiamo appena visto, l'errore è stato di "quiescenza difensiva": il Nero non ha prolungato abbastanza l'analisi per vedere il pericolo ed ha preso scacco matto.
In tali situazioni un giocatore arriva erroneamente alla conclusione che la sua posizione va bene quando, se avesse continuato a cercare ulteriori pericoli (perdita di materiale, svantaggio posizionale, scacco matto, ecc.), avrebbe visto che la linea non era accettabile
Abbiamo invece un errore di "quiescenza offensiva" quando un giocatore ferma l'analisi prematuramente e conclude che egli non sta facendo nulla di positivo (guadagno materiale, posizionale o scacco matto), quando, se avesse continuato l'analisi avrebbe visto che la variante era vantaggiosa.
Gli errori di "quiescenza offensiva", di solito, si verificano dopo aver saltato un potenziale sacrificio.
Per esempio, un giocatore potrebbe erroneamente pensare, "Ah, non posso prendere il Cavallo con la Torre perché perderei la qualità.".
Eppure, se avesse guardato un po 'oltre, avrebbe visto che alla fine avrebbe potuto guadagnare un altro pezzo e alla fine sarebbe rimasto in vantaggio di materiale.
È interessante notare che gli errori di quiescenza si verificano di solito in posizioni in cui molti principianti avrebbere facilmente trovato la giusta variante se fosse stato un quiz!
In altre parole, se un giocatore guarda una posizione su un libro di tattica,con la didascalia: "Il Bianco muove e vince", egli troverebbe facilmente il sacrificio vincente, ma di fronte alla stessa posizione, in partita viva, penserà subito: "Cavoli, non posso prendere la Torre con la Donna, perché la Torre è sorvegliata da un pedone, e la Donna vale più della Torre!" così arresterà l'analisi mentre se la proseguiva poteva passare in netto vantaggio o forzare lo scacco matto.
Quest'ultima osservazione ci porta dunque ad una sorta di "Santa Trinità" per migliorare le nostre tattiche di base:
a) In primo luogo, studiare gli schemi tattici di base fino a quando è possibile riconoscere i modelli e le soluzioni in modo rapido e preciso. Ci sono al massimo 2.000 modelli "facili" che si verificano frequentemente.
b) Durante il gioco, evitare errori di quiescenza e cercare di riconoscere gli elementi tattici studiati in allenamento, nell'eventualità che si trovino nelle nostre partite.
c) Fare uso di questi modelli anche in fase difensiva e prendere in considerazione le possibili tattiche del nostro avversario per prevenire ed evitare eventuali combinazioni avversarie.
Quando si sospetta la presenza di una combinazione (offensiva o difensiva) è meglio prendersi tutto il tempo necessario per analizzare la posizione fino "a quiescenza".
Naturalmente, più tempo investiremo nel punto "a" e più facilmente riusciremo a riconoscere ed applicare le giuste combinazioni.
[Fonte: Dan Heisman, "Quiescence errors"]
Utente: idee originali
18/04/2013, 00:48:57