Fabio è solo la "punta dell'iceberg" di un movimento scacchistico, quello italiano, che negli ultimi anni è cresciuto tantissimo ed ha raggiunto risultati sempre più prestigiosi.
Personalmente, il gioco per corrispondenza non mi piace, ma il fatto che un nostro connazionale - e di conseguenza tutto il movimento italiano del gioco per corrispondenza - abbia raggiunto la "vetta del mondo" non può che farmi piacere e inorgoglirmi... Ma con grande sconcerto ho notato che per molti non è affatto così!

La notizia è passata in Italia con la più grande indifferenza - quando è andata bene! - e per il resto non ho letto altro che disprezzo e acredine, come si può leggere da questi commenti che ho ricopiato, pari pari, da alcuni forum della nostra italietta scacchistica...
Abbastanza risibile anche la teoria dell'italiano mariuolo che vince agli scacchi per bari.
Uno, un italiano non aveva mai vinto, quindi dobbiamo esserci interessati solo di recente a questa attività illecita dove gli stranieri già furoreggiavano da anni.
Due, se il fattore umano non conta ed è tutto casuale, come si fa a barare?
Si sabota la versione di Houdini dell'avversario?
A parte la fase di impostazione dell'apertura gli engine sono decisivi e, tra l'altro, visto l'appiattimento dello sviluppo, sono moltissimi i casi di indentità di scelta della mossa anche usando più motori (che poi se Houdini 3 mi dice una cosa e Naum me ne dice un'altra il 99% dei casi si sceglie quando dice la creatura di Houdart...). Possiamo essere anche soddisfatti del fatto che ci siano 3 italiani ai primi tre posti ma la scarsa rilevanza data all'evento riflette, secondo me, lo scarsa consistenza della tipologia di gioco, lenta e, come detto, probabilmente inquinata.
Gli scacchi, per come sono nati, sono una lotta di intelligenze. La mente dovrebbe essere l'unica guida della mano. Quanti più "strati" poni in mezzo quanto più la cosa si discosta dalla sua natura. Questo vale anche nei grandi tornei dove è fin troppo evidente che molte partite sono quasi telecomandate dalla preparazione casalinga. La cosa non piace a nessuno, spesso si ha l'impressione di assistere a dei falsi d'autore... però, quanto meno, non sempre va così... e scaturiscono errori e anche belle partite. Nel gioco per corrispondenza questo condizionamento è, per forza di cose, esasperato e, personalmente, stento a vederci un qualche aspetto positivo. Citi l'atletica... in realtà è come assistere ad una maratona dove sai già che per alcuni tratti, anche molto lunghi, è possibile farsi trasportare da un mezzo di trasporto libero... ti piacerebbe come spettacolo? Che valore avrebbe se intendiamo la maratona come una gara di corsa portata avanti con le proprie gambe? Poi c'è il discorso del valore assoluto della competizione... personalmente se dovessi giocare 10 partite con Carlsen (ma anche un Morozevitch o un Gelfand... o peggio) sono certo non riuscirei mai ad arrivare alla 30esima in posizione che si possa definire davvero giocabile mentre sono certo che contro un qualsiasi GM per corrispondenza ce la farei... chiediti come...(ti do un indizio: ho un PC estremamente potente).
mi pare che il nostro Finocchiaro non abbia nemmeno un ELO FIDE a tavolino!!! Ma che vergogna. Potrebbe essere uno che gioca con Houdini 3 e non ci capisce niente di scacchi?! Li vince solo chi ha il computer più potente. Mi piacerebbe incontrarlo a tavolino questo Finocchiaro!
Utente: bini
08/01/2013, 14:44:47