Perchè analizzare le proprie partite?
» Allenamento -
Inserito da Carotino
il 05/12/2011, 12:30:26
Perchè...
a) perchè in esse abbiamo confrontato le nostre idee e le nostre decisioni con la realtà;
b) perchè possiamo guardare in profondità dentro i nostri processi di pensiero;
c) perchè se analizziamo in maniera corretta impareremo qualcosa di più riguardo alle aperture, le strutture pedonali presenti in tali aperture, i piani per il medio gioco e i finali che non abbiamo mai avuto la possibilità di studiare. Se eseguiremo correttamente l'analisi avremo sicuramente trovato nuove idee ed avremo imparato qualcosa di più su noi stessi, sul nostro gioco e sui nostri difetti (conoscenze, processi mentali, errori ricorrenti) ed avremo posto le basi per la loro correzione. In questi casi il sudore speso per l'analisi verrà ripagato a peso d'oro!
L'Analisi in 12 punti.
Per analizzare il proprio gioco sono necessari alcuni passaggi, di cui i primi due vanno fatti DURANTE la partita.
1 - Annotare il tempo impiegato per effettuare ogni mossa.
Il fatto che si spendono più tempo su una mossa o su un'altra, o in una fase del gioco, o in certi tipi di posizioni, a volte può essere un'indicazione di lacune nella nostra conoscenza o tecnica o esecutiva. Una raccolta di questi dati nel corso del tempo può darci un idea di dove potrebbe esserci un difetto.
2 - Durante la partita usiamo dei segni sul formulario, per sottolineare i momenti critici della partita.
Quando il gioco ha cambiato fase eravamo disorientati? Abbiamo trascurato una combinazione tattica? Questi sono tutti i momenti critici. Per ulteriori informazioni, andare al punto sei.
3 - Subito dopo la partita, scrivere tutto quello che ci si ricorda di essa.
Si tratta di descrivere quello che ci è passato per la testa durante il gioco, le ragioni delle nostre decisioni, tutti i piani ed i calcoli fatti. Se si è fatto un "post mortem" con l'avversario, è importante cercare di evitare che questa "contagi" i pensieri, i piani e le varianti che abbiamo pensato durante la partita. E' bene includere anche l'analisi post mortem, ma badando bene che essa sia separata dalla linea dei pensieri che abbiamo avuto in partita. Questo ci aiuterà a eseguire correttamente il punto 9.
4 - Scrivere almeno tre cose che abbiamo imparato dalla partita appena completata.
Aargard, nel suo libro sul miglioramento posizionale, consiglia appunto tre cose nuove, ma se ne abbiamo imparate di più è ancora meglio! Facciamo uno sforzo e cerchiamo di estrarre alcune nuove idee. Abbiamo valutato correttamente la posizione? Quante volte abbimao dovuto farlo di nuovo perché ci siamo persi qualcosa, o perché ci siamo resi conto che i piani trovati non erano corretti? Ogni idea o variante che abbiamo avuto in partita e non abbiamo avuto il coraggio di tentare è un'opportunità per imparare nuove idee o nuovi piani oppure, se queste erano scorrette, impareremo ad evitarle. Altri punti importanti sono cose che abbiamo ritenuto corrette durante i calcoli iniziali, ma che poi abbiamo dovuto correggere nel corso del gioco.
5. Identificare i momenti critici della partita.
...E aggiungere ciò che si trova dopo la partita a quelli registrati, con i segni convenzionali, sul formulario (Punto 2). Questo è necessario perché sono punti di partenza da cui è possibile iniziare ad analizzare e possono offrire informazioni preziose sia per quanto riguarda prettamente gli scacchi che su quanto ci era passato per la testa durante la partita.
Molti autori insistono su questo punto ritenendolo, giustamente, molto importante, ma che cosa sono esattamente i momenti critici del gioco? Come fare a trovarli? Semplice: ogni cambiamento, sia che essa avvenga o meno (cioè che sia stato effettivamente eseguito sulla scacchiera oppure sia stato solamente visto durante l'analisi) è una posizione critica.
Il primo momento critico si verifica in apertura, quando il nostro avversario effettua una mossa inaspettata o che non conoscevamo. Non importa se era una "novità" o se era o meno corretta, la cosa importante qui è il nostro processo di pensiero. La mossa ci ha sorpresi? Che piano abbiamo adottato dopo la novità? Abbiamo valutato la posizione buona o cattiva per noi?
Dove possiamo identificare altri momenti critici? In realtà ogni cambiamento del gioco è un momento critico. E' possibile raggruppare questi cambiamenti in due gruppi: i cambiamenti di fase e i cambiamenti di stato.
I cambiamenti di fase sono quelli riportati su tutti i libri, ovvero:
a) dall'apertura al medio gioco;
b) dal medio gioco al finale.
I cambiamenti di stato invece sono i seguenti:
a) una partita tranquilla si trasforma in una battaglia tattica (o viceversa), o un finale pari che si trasforma in uno perso (o viceversa);
b) la conversione di un tipo di vantaggi in altri (o un cambiamento di programma, o quando la struttura pedonale cambia drasticamente, o uno scambio massiccio di pezzi);
c) quando il nostro umore cambia durante la partita (per svariati motivi, positivi o negativi);
d) e, ultimo ma non meno importante, le situazioni in cui ci troviamo "persi", vale a dire dove non siamo stati in grado di trovare un piano, o abbiamo dovuto trovarne uno nuovo perchè quello iniziato non andava bene, o abbiamo trascurato una continuazione, tattica oppure no.
Certo, ci sono un sacco di informazioni da raccogliere, ma più se ne raccolgono e meglio è! Pertanto è consigliabile farlo quasi immediatamente dopo aver finito la partita ("quasi immediatamente" perché prima è necessario analizzare la partita con l'avversario!). E' anche possibile raccogliere questi dati DURANTE la partita... "Ma come?" dirà qualcuno "Non posso usare la maggior parte del tempo a scrivere invece di pensare alla partita!" No naturalmente, non sto suggerendo di scrivere un romanzo, sto suggerendo di usare solo alcuni codici (qualcosa come "*" per la fine dell'apertura, o "+" per l'entrata in finale, "(?)" per quando siamo rimasti sorpresi da una mossa o da una continuazione che non ci aspettavamo, ecc.) per registrare ogni volta che troviamo un momento critico nella partita. Basta scrivere il codice (o il simbolo) accanto alla mossa. Sicuramente sarà difficile le prime volte, ma poi il processo sarà più facile, e non spenderanno più di un secondo o due. Questo importantissimo e ci permetterà di identificare con precisione e velocità i momenti più importanti della partita, quelli in cui dovremo dedicare molto più tempo all'analisi e soprattutto a "ri-tarare" la nostra mente e adattarla aulla nuova situazione che si è creata sulla scacchiera.
6 - Dopo aver stabilito i punti critici, è possibile iniziare ad analizzarle.
In questa fase dobbiamo sudare! Non si devono assolutamente usare "aiuti" qui (un altro giocatore o un motore scacchistico). Ricordatevi sempre di separare ciò che avete visto durante il gioco con le cose che avete scoperto. Ciò è di importanza enorme e vi aiuterà nel Punto 8.
7 - Verificare la propria teoria delle aperture.
Questo va fatto a partire dal momento in cui l'avversario ha fatto una mossa che non vi aspettavate, oppure quando non vi ricordavate la continuazione teorica, oppure ancora quando avete fatto semplicemente una mossa sbagliata.
Può sembrare una cosa facile: ci si siede computer, si apre un database, si cerca la mossa giusta oppure la novità, e poi si inserisce la nuova variante nell'apertura che abbiamo giocato. La si impara per bene e... Finito! La prossima volta sappiamo che dovremo di dover muovere "b" piuttosto che "a".
In realtà, il VERO lavoro è un po' più difficile: non basta trovare il punto dove abbiamo sbagliato, bisogna invece capire PERCHE' abbiamo sbagliato. Chiediamoci se si conoscono (o si conoscevano) i piani principali dell'apertura usata, e il tipo di medio-giochi che derivano da tali apertura. Questo punto non dev'essere visto solo in senso negativo (non deve essere una punizione!), in questo modo si possono anche scoprire nuove varianti, nuove idee o nuovi seguiti che ci porteranno in particolari tipi di medio gioco a noi congeniali.
8. Ricerca degli schemi posizionali (patterns).
Questo è un passaggio intermedio dal quale si può imparare STRAORDINARIAMENTE e il nostro gioco può fare un vero e proprio salto di qualità. Fate attenzione:
Immaginiamo che, come molti, abbiate raggiunto certe posizioni in partita in cui non si è riusciti a trovare un piano corretto, perché non non siamo stati in grado di capire i principi essenziali di quella posizione. Anche dopo aver analizzato non siete stati in grado di ricavare niente di concreto. Mettiamo inoltre che non siate riusciti a "decifrare" la posizione nemmeno con l'avversario, nell'analisi post mortem... Questo è il momento in cui il database può svolgere la parte del gigante ed aiutarvi a svelare il mistero.
Prestare attenzione soprattutto alla struttura pedonale e ai pezzi rimanenti ed eseguite una ricerca mirata nel vostro software (Scid, ChessBase, Aquarium o altri). Non dimenticare di selezionare le partite da giocatori con punteggio più alto attraverso la selezione della valutazione, altrimenti si otterranno migliaia di posizioni inutili e improduttive, giocate da scacchisti mediocri e che non hanno sicuramente trovato la strada giusta. Selezionando solo le partite da un certo ELO in su (almeno 2400), otterremo posizioni di grande valore che vi aiuteranno a capire come giocare quel tipo di posizioni. Di solito una complessa posizione di medio gioco non ha mai un unico piano disponibile (a meno che non presenti qualche continuazione forzata) e sarà possibile scegliere così il piano a noi più congeniale.
Dopo aver visto alcune partite, cerchiamo di riassumere "a parole" il piano utilizzato, riassumiamolo per fasi, verifichiamone i tatticismi, i tipici finali, ecc. Usiamo praticamente il metodo delle Schede Posizionali.
9 - Analizzate la partita da soli! (e in alcuni casi anche con l'aiuto di un motore).
Questo è importante perché se ci si abitua ad usare sistematicamente i motori no si imparerà mai nulla! Il computer vi indicherà le mosse tattiche che non avete visto ma non è in grado di insegnarvi qualcosa sul gioco di posizione o sulle strategie. Non è sicuramente in grado di spiegarvi il motivo per cui una mossa è cattiva, o perchè avete sbagliato e così via.
Quando usare il software? Bene, oltre per la verifica della teoria aperture e gli altri casi descritti al punto 8, è necessario utilizzare il computer solo quando abbiamo già fatto la nostra analisi (scrivere tutte le varianti e descrivere verbalmente tutto ciò che è accaduto). Solo allora si può andare un qualsiasi motore per vedere ciò che vi siete perso. :)
I motori più moderni inoltre, possono essere d'aiuto anche per proporre degli interessanti piani strategici, ma ripeto, solamente DOPO aver eseguito le nostre analisi "a manina".
Tuttavia la cosa più importante, quella che conta veramente, è che quando il motore trova un errore tattico nel nostro gioco (e l'analisi delle varianti che abbiamo fatto NON ha considerato) dobbiamo cercarne i MODELLI, i "pattern tattici". cerchiamo sul data-base o su internet un certo numero di posizioni simili ed alleniamoci a trovarne le continuazioni tattiche corrette.
Oltre alla ricerca dei Modelli Tattici, è utile anche prendere la posizione "incriminata" e analizzare un certo numero di mosse a ritroso, fino a dove abbiamo commesso un grave errore. Questo ci aiuterà a determinare il vostro "effetto orizzonte". Se ad esempio si scopre che commettiamo spesso un errore di calcolo dopo 4 mosse, allora dovremo allenarci con esercizi tattici che vanno oltre le 4 mosse (5 o 6 mosse), oppure possiamo decidere di non entrare in analisi che superano le 4 mosse. Questo dipenderà dal tempo che abbiamo disponibile per allenarci e dalla nostra capacità di concentrazione.
10 - Reports e diagnostica.
Ringraziamo Aargard per questo prezioso consiglio! Semplicemente consiste nel fare un elenco degli errori commessi in partitq e descriverli a parole. Allo stesso tempo, aggiungiamo i modelli tattici riscontrati dalle analisi del motore (vedi punto precedente) e la compilazione in un rapporto completo con la diagnosi delle nostre debolezze più importanti, in modo da poter cercare un rimedio per ciascuna di esse.
11. Pubblicare e discutere l'analisi.
Ci sono diversi modi per farlo: in un forum come il nostro, con un gruppo di studio, con un giocatore più forte di noi, o con un compagno abituale di partite. L'obiettivo è quello di verificare l'analisi con le persone, non i motori! Anche se si pensa di avere sotto mano l'analisi perfetta, bisogna essere umili e accettare le eventuali critiche.
"Perché avrei ​​bisogno di controllare con altri scacchisti?", può chiedere qualcuno, "Se ho già analizzato a fondo con Houdini?" (o con quel meraviglioso capolavoro della tecnica che è Vitruvius!)
Il cervello è un organo molto complesso e fra i tanti "scherzi" che ci può giocare ci sono la compiacenza e la stanchezza. raggruppando questi due otteniamo la "ricorsione". Ricorsione è quando il nostro pensiero corre sempre lungo lo stesso percorso per raggiungere lo stesso luogo. Nel caso degli scacchi, il compiacimento e la stanchezza che dà una lunga analisi possono portare alla convinzione che la nostra analisi sia perfetta. A volte lo è, ma a volte controllandola in due o più persone, possiamo arrivare alla conclusione che la nostra analisi faceva in realtà acqua in diverse parti e che in molte posizioni sbagliano anche i motori!
12 - E' il momento di concludere e verbalizzare le conoscenze acquisite.
Abbiamo imparato qualcosa di più di quello che abbiamo scritto al punto 4? In tal caso, aggiungiamolo. Proviamo a descrivere, dal punto di vista pratico, come "in questa variante di apertura, sto meglio se scambio l'Alfiere X col Cavallo Y", oppure "in questo tipo di mediogioco ce on questa struttura pedonale la colonna aperta al centro è inutile e dovrei cercare per aprirne un'altra", o" in questo finale è importante mantenere questo pezzo piuttosto che l'altro"...
Questo tipo di conoscenze sono infinite, come gli scacchi, ma almeno quelle che avremo imparato saranno nostre per sempre.
Difficile? Nessuno ha detto che era facile! Ma vi assicuro al 100% che, applicando questi consigli per analizzare le vostre partite, potrete compiere un importante salto qualitativo nel vostro gioco.
Troppo lavoro ...? Certo che lo è! Ecco perché fra i milioni di giocatori di scacchi che calcano la terra solo pochi riescono a raggiungere le vette dell'eccellenza. L'analisi corretta delle partite è una delle tante cose che separano i dilettanti dai maestri, gli scarponi dai virtuosi... Avendola imparata ci saranno uno o due gradini in meno da percorrere!
Carotino.
Commenti
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Utente: bini
05/12/2011, 23:01:46