setting goals - messa a punto di obbiettivi

» Allenamento - Inserito da ghiceda il 14/10/2011, 13:47:30

E' correntemente accettato in psicologia che la più cruciale precondizione per ottenere successo (nello sport, nel lavoro, nella vita privata) è la messa a punto di obbiettivi personali e appropriati.
Per essere un obbiettivo, correttamente formulato, si deve soddisfare ad alcuni criteri. Eccone alcuni.

Un obbiettivo deve essere:

MISURABILE. Ogni giorno il giocatore di scacchi deve poter misurare e controllare quanto sta facendo per avvicinarsi all'obbiettivo

CONCRETO. L'obbiettivo è riferito a una caratteristica visibile

POSITIVO. La formulazione dell'obbiettivo non è "non voglio più essere disordinato" ma è "voglio essere calmo". Non: "voglio provare a essere..." ma "sarò..."

AMBIZIOSO. L'obbiettivo deve generare entusiasmo e motivazione

REALISTICO. Lo scopo deve essere alto ma anche realizzabile

LIMITATO. Deve essere stabilito un tempo ragionevole per raggiungere l'obbiettivo e deve essere chiaro quando l'obbiettivo è raggiunto

COERENTE. L'obbiettivo deve essere in armonia con gli altri obbiettivi e valori del giocatore

SODDISFACENTE. Lo studio, l'allenamento e la pratica per raggiungere l'obbiettivo devono di per se essere piacevoli

E' utile, in certi momenti della nostra carriera scacchistica o del proprio miglioramento, segnare e individuare i più importanti obbiettivi, in accordo con quanto scritto sopra. Per esempio:

- principali obbiettivi della carriera
- obbiettivi a lungo termine in accordo con la carriera che ognuno si è immaginato
- obbiettivi minori necessari per raggiungere gli obbiettivi a lungo termine

Esempio:

- obbiettivo di carriera: diventare GM
- obbiettivo a lungo termine: analizzare e scrivere personali annotazioni, in riferimento alla letteratura esistente di 300 partite di David Bronstein
- obbiettivi di dettaglio: creare un catalogo delle più importanti posizioni delle 300 partite nelle quali egli mette in pratica i canoni basilari di strategia e tattica degli scacchi, e scrivere un articolo per una rivista di scacchi.

I giovani giocatori di scacchi possono da soli, o insieme al loro allenatore, stabilire un piano veramente esteso per realizzare concretamente degli obbiettivi. Per esempio toccando i seguenti argomenti: aperture, medio gioco, finali, allenamento per il senso tattico, allenamento per gioco posizionale o strategico, migliorare la conoscenza del gioco di un proprio idolo della scacchiera, acquisire una generale conoscenza e cultura scacchistica, creazione di match o posizioni di allenamento, tattiche di torneo, sviluppo di forza fisica e mentale.


Infine, è possibile creare un definito "modello", un ideale progetto commisurato con le predisposizioni individuali. L'effetto di un approccio complessivo nella realizzazione degli obbiettivi può essere una concorrente chiara conoscenza di quali abilità bisogna acquisire durante MOLTI anni si allenamento.

A questo punto è necessario rispondere a 3 domande:

1. Cosa faccio?
2. Come faccio?
3. Perchè faccio?

La risposta alla prima domanda esprime la direzione delle attività, la risposta alla seconda riferisce del metodo per arrivare al risultato; la risposta alla terza ricorda la motivazione e incentiva all'azione.

Vediamo un esempio riferito a queste 3 domande:

1. Cosa? raggiungere il livello massimo di conoscenza della variante f2-f3 contro la difesa Pirc
2. Come? Attraverso lo studio quotidiano di partite (con questa variante) di TOP-GM
3. Perchè? in ordine: per inserire la variante per l'imminente stagione, per catturare lo scalpo di un GM

E' estremamente importante mantenere le tre domande unite ed è fondamentale conservare la risposta alla terza domanda. E' il TRAINER che ricopre un ruolo cruciale in tal senso. Creare, mantenere e rinforzare le motivazioni del giocatore!!!. Il trainer deve essere sicuro che gli allenamenti siano fruibili, variegati senza monotonia, e che il giocatore tocchi personalmente i progressi nel piano di studio, e anche controlli i successi lungo la via.


E' anche rilevante il fatto che ai giorni nostri un accento particolare è posto sulla progettazione a lungo termine, questo non solo nello sport. Il piano che ne sovviene è il trasferimento di questo pensiero in una concreta divisione delle attività: progetto --> esecuzione

Esempio finale

Un gruppo di giocatori vuole formare un team per diventare specialisti nella variante 1.e4 d6 2. d4 Cf6 3. Cc3 g6 4 Ae3 seguita dalla spinta f2-f3 (che definisce la variante) e Dd1-Dd2 con l'idea di eseguire l'arrocco lungo e un assalto di pedoni sull'ala di Re. Ecco un possibile schema di lavoro.

Organizzazione

1.1 Creare il gruppo, fissare un giorno di ritrovo, assegnare compiti e responsabilità. Stabilire il metodo di lavoro con il trainer, in particolare dove il gruppo vuole arrivare e quanto tempo potrà essere impiegato (e a quale punto l'esperimento si dirà concluso).

Conoscenze

1.2 Dalle fonti: database, internet, libri, riviste selezionare le partite rilevanti di questo sistema

1.3 Studiare le partite cercando le posizioni chiave e gli elementi rilevanti, ognuno a casa sua

1.4 Scegliere una serie di posizioni critiche (quelle dove la valutazione della posizione è: "non chiara")

1.5 Analizzare le posizioni critiche nel gruppo cercando piani appropriati e preparando novità

1.6 Organizzare un torneo tematico via internet o partite di allenamento basate sulle posizioni critiche

1.7 Insieme, scrivere un articolo teorico sul tema. L'articolo potrà rimanere segreto tra i membri e nel corso di un periodo successivo (2 anni?) sarà costantemente aggiornato in base alle esperienze di torneo.

Obbiettivo da raggiungere. I giocatori raggiungeranno una conoscenza della variante ad un livello di 2400-2500 elo.

Il trainer stimerà se gli obbiettivi specifici vengono raggiunti attraverso test:
- se i giocatori ricordano accuratamente le partite più significative
- se i giocatori sono capaci di indicare le varianti principali e i piani conseguenti
- se i giocatori sono capaci di indicare le posizioni critiche fondamentali per un giudizio sulla variante f2-f3
- se i giocatori padroneggiano le novità teoriche
- (attraverso l'analisi di partite giocate) se i giocatori giocano da soli la variante come GM

1.8 Partite di torneo - tutti i partecipanti partecipano alle analisi, partite e note

1.9 Controllo e ricerca dei miglioramenti introdotti nella variante

1.10 Dopo 2 anni pubblicazione dell'articolo su una rivista

Obbiettivi: i giocatori raccoglieranno alcuni benefici:

- diventeranno familiari ad una certa variante a livello di GM
- impareranno a lavorare nel gruppo
- adotteranno una certa abitudine professionale al lavoro sulle aperture
- capiranno alcuni principi circa il miglioramento continuo negli scacchi

Attraverso un sistematico approccio allo studio i giocatori otterranno un altro obbiettivo. Impareranno la buona abitudine al lavoro professionale e completo negli obbiettivi a lungo termine.

1.11 Applicando il metodo sopra descritto nella scelta di varianti di aperture si acquisisce la buona abitudine del buon lavoro così come si trasferisce la capacità di apprendimento, la così detta learning transfer (quella per capirci che permette di apprendere sempre più facilmente le lingue estere, dalle seconda alla terza e così via)


Fonte: ...dunque... se l'ho scritto io non vale niente, se l'ha scritto un GM è oro colato....
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Commenti

  1. Utente: Ghell

    14/10/2011, 14:52:21

    Magnifico !!!!
  2. Utente: Carotino

    14/10/2011, 15:43:54

    Mi scusi signor Ghiceda, ma che ELO ha lei? No, sa, è importante saperlo... :-D

    Bravo Ghi!!! Bell'articolo.
  3. Utente: zaks

    14/10/2011, 17:24:45

    Caro Ghi, questa pagina deve essere inserita nel M.A.A.G. !!!

    Articolo chiaro, lineare e concreto, altro che il cerchio ed il bicchiere "vuoto".
    Con stima Zaks.
  4. Utente: bini

    14/10/2011, 18:30:38

    Complimenti Ghi, un articolo meraviglioso!
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