
Si sente parlare spesso della creatività negli scacchi, e possiamo affermare che è un elemento fondamentale dello scacchista (la creatività, è la capacità dello scacchista di analizzare la posizione in modo oggettivo e dare delle risposte originali, esenti quindi da dogmatismi).
Ma, noi quando pensiamo alla creatività, ci viene subito in mente il gioco di Tal, quindi in un certo senso, ricolleghiamo la creatività ad un gioco combinativo e fantasioso, in quando è il più facile da afferrare.
Tuttavia tutti i grandi campioni sono sempre stati molto creativi, a partire da Petrosjan, giocatore solido e posizionale per eccelenza! Quindi la creatività non è un qualcosa riservata solo al gioco combinativo, ma anche a quello di posizione.
Ora, che differenza c'è tra il gioco combinativo e il gioco di posizione?
Allora, tempo fa Carotino fece un articolo sui vari vantaggi negli scacchi (quindi non mi dilungo, se i principianti che leggono non comprendono pienamente, rimando all'articolo suo), ebbene ogni giocatore cerca l'attività dei suoi pezzi e in generale l'"iniziativa", tuttavia il giocatore di posizione preferisce preservare la sua struttura ed evitare debolezze, anche a discapito di avere una limitata attività! Il giocatore combinativo invece, cerca la massima attività dei suoi pezzi, a volte anche andando a discapito della sua struttura (come vedete, non mi piacciono le definizioni lunghe e articolate, perchè schematizzare troppo non è mai bene, in quando gli scacchi non sono una scienza, ma bensì un arte [ho ripreso da una famosa frase di Tal]. Cercherò quindi di scrivere il proseguo di questo articolo con la massima semplicità, cercando però di non cadere nel banale)
Adesso volevo presentarvi una posizione tratta da una partita di Petrosjan, che esprime appieno il suo senso creativo:
a | b | c | d | e | f | g | h | ||
8 | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | 8 |
7 | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | 7 |
6 | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | 6 |
5 | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | 5 |
4 | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | 4 |
3 | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | 3 |
2 | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | 2 |
1 | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | 1 |
a | b | c | d | e | f | g | h |
In questa posizione Petrojan gioco Te6!
Queste mosse non si "imparano" leggendo i libri, solo la mente creativa e il genio di Petrosjan poteva concepire una simile mossa. Infatti se il bianco cambia su e6, il nero piazza un cavallo inamovibile in d5; e in tal caso in vantaggio di qualità è ininfluente (non dimentichiamoci che al bianco rimarrebbe anche un alfiere cattivo!)
E' chiaro che studiare sempre e fidarsi ciecamente dei chess engine, non ci aiuta a coltivare la nostra creatività. Tuttavia quando giochiamo una bella partita, se viene detto "ah, hai giocato come un computer!" lo prendiamo come un complimento (io stesso...), tuttavia l'uomo non disponendo dell'immensa capacità di calcolo del computer, deve ricorrere alla creatività e ad un'analisi della posizione che non si basa sul calcolo, ma bensì su principi strategici (senza però cadere nel dogmatismo!).
Quindi per analizzare le nostre partite dal punto di vista "strategico" non dobbiamo ricorrere all'uso del computer, ma dobbiamo bensì stimolare la nostra creatività! (poi è chiaro che l'altro giorno per analizzare un finale di soli pedoni complicatissimo ho ricorso alle table base del chess engine... ma non mi sognerei mai di farlo in apertura o in mediogioco, se non per posizioni particolarmente forzanti...)
Per finire volevo dire che per quando riguarda gli scacchisti anziani (dai 50 anni in sù), non c'è niente da fare


Utente: Carotino
22/07/2011, 18:23:20