Compito dell'alchimista-scacchista è quello di imparare ad utilizzare gli elementi e di trasformali vantaggiosamente fino ad arrivare a quel Sacro Graal che negli scacchi è semplicemente la vincita della partita.

Il vantaggio di materiale è il più "palpabile", solido ed evidente di tutti. Persino il più debole dei principianti riesce facilmente a vederlo e a sfruttarlo. Il Primo Elemento è abilmente utilizzato dalle macchine create dall'uomo (detto in soldoni: i chess engine!

Il vantaggio di posizione è anch'esso oggettivo ed abbastanza evidente, ma in questo caso bisogna già possedere un certo bagaglio di conoscenza ed esperienza nonchè aver acquisito una buona abilità. Il principiante di prima può anche riuscire, involontariamente, a procurarsi un buon vantaggio di spazio, ad occupare una colonna con le torri o un buon avamposto con il cavallo, ma che poi riesca a sfruttare questi vantaggi è tutto da vedere! Il buon alchimista-scacchista invece, quello che ha già percorso un buon tratto di stada sulla Via dell'Iniziazione, conosce e padroneggia tutte le sfumature del Vantaggio Posizionale e sa traformare abilmente, al momento opportuno, questo vantaggio in Vantaggio Materiale.
Il buon alchimista-scacchista deve però conoscere anche un altro elemento, ancora più impalpabile ed etereo; egli deve riuscire a padroneggiare Cronos, il Signore del Tempo. La padronanza di questo elemento richiede una conoscenza ed un'abilità superiori, l'adepto è quasi arrivato alla soglia delle Conoscenze Superiori e proprio nella gestione del vantaggio di tempo si capisce e si giudica il suo grado di consapevolezza!
Sovente capita di trovare, sulla Magica Scacchiera, delle posizioni che hanno l'aspetto esteriore della più perfetta equità: il materiale è pari, lo spazio anche, ambedue i contendenti hanno i pezzi ben sviluppati e postati e nessuno dei due gode di particolari vantaggi posizionali, eppure... Eppure uno dei due è Maestro del Tempo e questo basta a fargli vincere la partita! L'avversario è sempre "una mossa indietro" e non riesce in nessuna maniera a rompere sue le trame. Egli intuisce i terribili progetti del Figlio di Cronos e cerca in tutte le maniere di fermarli o di prendere dei provvedimenti, ma è sempre in ritardo, non ha mai il tempo di predisporre delle adeguate difese ed alla fine sul suo regno arriva la rovina e la distruzione!
Quando l'adepto arriva a padroneggiare anche il Quinto Elemento, non si può più considerarlo tale. Egli è adesso un Maestro, un Avatàr della Magica Scacchiera. Solo gli adepti più avanzati riescono ad intuire l'importanza di questo elemento ma solo i veri Maestri riescono a sfruttarlo a dovere e a trasformarlo, a piacimento, in uno degli altri vantaggi. Questo elemento assomiglia per certi versi al vantaggio di tempo e con esso ha una certa affinità, ma esso è ancora più fine ed etereo. Quando l'Avatàr sfrutta l'iniziativa, l'avversario deve sempre difendersi da qualcosa, non ha mai il tempo o la possibilità di svolgere in tranquillità i suoi progetti e, piano piano, la sua situazione incomincia a peggiorare. I pezzi non collaborano più tanto bene, i pedoni cominciano a indebolirsi, il Re rimane sempre più indifeso... Fino al momento in cui l'Avatàr trasforma l'iniziativa in un vantaggio più grossolano e concreto, come un vantaggio posizionale o materiale, giungendo alla fine alla conquista del Sacro Graal (che gli antichi testi identificano con l'arcano e misterioso segno: 1-0!).
Fratel Carotino.

Utente: ghiceda
07/07/2011, 13:39:51