Recensione di ´Migliorare rapidamente a scacchi´ di Michael de la Maza

» Allenamento - Inserito da harmon il 24/12/2010, 12:35:28

Vorrei proporre una serie di articoli su libri che ho letto. Da semplice appassionato non intendo giudicarne i contenuti, ma semplicemente presentarne una rapidissima sintesi per soddisfare la curiositá di chi non conosca il libro in questione e sollecitare i commenti di chi giá lo abbia letto.

Partiró da un testo che promette molto: MICHAEL DE LA MAZA, ´Rapid chess improvement´, Everyman Chess, 2002, pp.126 (che io sappia, ancora non ne esiste una traduzione italiana e il titolo potrebbe suonare ´Migliorare rapidamente a scacchi´).

Il testo si rivolge agli adulti che vogliano progredire velocemente (e chi non lo vorrebbe…). L´approccio alla questione é assolutamente empirico: l´autore parte dalla propria esperienza personale e presenta il metodo da lui usato per incrementare nel giro di pochi mesi il suo elo di diverse centinaia di punti.

La tesi di de la Maza é che per progredire rapidamente (a partire da un elo basso) sia molto piú importante concentrarsi sulla tattica piuttosto che su qualsiasi altra competenza.

Secondo de la Maza, invece, i percorsi e i testi di apprendimento degli scacchi ripropongono uno schema estremamente frustrante in termini di risultati pratici, perché basato soprattutto sul dominio di problemi teorici estremamente complessi come quelli strategici.

Perció de la Maza consiglia una completa full immersion nella tattica, a partire da semplici esercizi di visualizzazione della scacchiera e del movimento ´tattico´ dei pezzi, per poi passare a un metodo di rafforzamento progressivo della capacita di risolvere problemi tattici.

Questo metodo, che rappresenta anche il contenuto piú significativo del libro, é rappresentato dalla soluzione di un migliaio di problemi tattici, ripetuta per sette volte, dimezzando ogni volta i tempi di soluzione. In pratica de la Maza propone questi tempi:

I ciclo: durata complessiva di 64 gg. - 10´ di tempo max di soluzione a problema
II: 32 gg. - 5´
III: 16 gg. - 3´
IV: 8 gg. - 1,5´
V: 4 gg. - 40´´
VI: 2 gg. - 30´´
VII: 1 g. - 30´´
(Durata totale dei 7 cicli: 127 gg, ovvero poco piú di 4 mesi)

Questa tempistica, secondo de la Maza permetterebbe nei primi quattro cicli di rafforzare la capacitá di calcolo, negli ultimi tre quella del riconoscimento dei modelli.

Il libro non contiene i 1000 esercizi tattici necessari per i 7 cicli (anche se de la Maza dá consigli su dove reperirli). L´importante non sarebbe tanto il materiale tattico scelto (anche se de la Maza consiglia di usarne di non troppo difficile) ma il metodo della ripetizione per cicli sempre piú rapidi.

Tuttavia il libro fornisce anche esercizi di visualizzazione, esercizi tattici tratti da partite di giocatori con elo basso, consigli sull´algoritmo di risposta all´avversario, sulla costruzione ´semplice´ di un proprio repertorio, ecc.

Ecco infine l´indice completo in italiano:
Ringraziamenti – Bibliografia - Premessa - Introduzione – 1. Abilitá di visualizzazione negli scacchi – 2. I sette cicli – 3. Come pensare – 4. La tattica nella pratica di gioco – 5. Efficacia del mio metodo – 6. Cosa fare dopo: considerazioni su come diventare un giocatore esperto e un maestro – Soluzione degli esercizi.
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Commenti

  1. Utente: Nophiq

    24/12/2010, 13:05:54

    Qualche anno fa scoprì un gruppo di scacchi-blogger che si erano uniti perchè concordavano con il pensiero di De la Maza, formando i Knight Errants:

    http://knightserrantfaq.blogspot.com/

    Alcuni di questi blogger sono tutt'ora attivi e pubblicano dei post molto interessanti da leggere.

    Buona lettura
  2. Utente: harmon

    24/12/2010, 15:13:02

    In effetti anche il libro riporta varie esperienze di giocatori che hanno adottato il metodo di de la Maza e ne hannno tratto gli stesssi vantaggi.

    In particolare il capitolo sull´efficacia del metodo é dedicato soprattutto al resoconto di queste esperienze.
  3. Utente: Kasper

    24/12/2010, 15:54:27

    Libro interessante che parte da un'osservazione incontestabile: a bassi livelli le partite sono decise quasi sempre da errori tattici.
  4. Utente: harmon

    25/12/2010, 09:09:57

    Anche a me pare che il maggior pregio del libro di de la Maza sia proprio quello di sottineare fortemente l'importanza dell'allenamento tattico per giocatori di elo basso.

    Nel capitolo dedicato al flusso di pensiero è interessante notare i 'piani' strategici estremamente semplici che dlM consiglia:

    - migliorare la posizione dei propri pezzi piazzati male
    - limitare le case a disposizione dei pezzi avversari
    - togliere l'arrocco all'avversario o ritardarlo il più possobile
    - rovinare la struttura pedonale dell'avversario

    Ma, prima di pensare in questi (semplicissimi) termini strategici, dlM consigloa di cercare combinazioni di 2 o 3 mosse che comportimo un vantaggio di materiale (tipicamente il guadagno di un pedone)
  5. Utente: Mix

    26/12/2010, 13:38:34

    Interessante quanto scrive de la Maza, mi è piaciuta molto questa affermazione (un pò provocatoria) in uno dei suoi articoli.
    Parlando del suo metodi di automiglioramento dice:
    (traduco velocemente con google translator)
    "È possibile eseguire un esperimento simile con un qualsiasi programma che gioca a scacchi: create
    due personalità, una senza alcuna conoscenza posiziale (senza apertura a libro, no
    comprensione della struttura di pedoni, ecc) e con la massima conoscenza tattica
    e l'altro con la massima conoscenza posizionale, ma nessuna conoscenza tattica.
    Quando questi due personaggi giocano una contro l'altra, la personalità tattica
    vince ogni partita.
    È possibile perfezionare ulteriormente questo esperimento con la creazione di due personalità, una che può vedere tre mosse in anticipo, ma non ha conoscenza posizionale e l'altra che può vedere
    due mosse avanti e ha completa conoscenza posizionale. La peronalità tattica, quella che può vedere tre mosse avanti, vincerà la grande maggioranza delle partite.
    Questa è una lezione fondamentale: tutte le conoscenze posizionale al mondo sono di valore inferiore alla capacità di vedere una mossa in avanti."
    Cosa ne pensate?
  6. Utente: harmon

    26/12/2010, 17:06:29

    Queste considerazioni si trovano anche a p. 14 del libro di dlM, ovvero nella lunga Introduzione teorica, che offre effettivamente molti spunti di riflessione.

    Come accennavo nell´articolo dlM critica fortemente i corsi tradizionali basati soprattutto su principi teorici e questioni strategiche, non perché non siano competenze fondamentali a livello magistrale, ma semplicemente perché da un punto di vista didattico queste competenze si possono acquisire solo se esistono i fondamentali prerequisiti di visualizzazione e calcolo.

    Di conseguenza a livello elo non magistrale i risultati in partita di uno studio finalizzato soprattutto all´acquisizioni di abilitá tattiche si notano molto di piú e molto piú rapidamente di quelli derivanti da uno studio finalizzato soprattutto all´acquisizione di abilitá strategiche.
  7. Utente: Carotino

    27/12/2010, 01:19:37

    Riguardo ai motori, posso solo dire che le idee di De La Maza riguardo lo scontro fra le due personalità dei motori (tattica e strategica) sono tipiche degli anni 80 e 90 e al giorno d'oggi superate! Un tipico esempio lo abbiamo confrontando il programma Spark (velocissimo e quasi esclusivamente tattico) e gli attuali migliori programmi (girano a metà velocità rispetto a Spark, ma contengono numerose funzioni strategiche), dove Spark viene regolarmente stracciato. Quindi, rivedendo le conclusioni di De La Maza alla luce dei risultati fra i motori, la sua tesi è clamorosamente ribaltata! :-)

    Carotino.
  8. Utente: Carotino

    27/12/2010, 11:09:51

    ...Credo però che a livello "Umano" le sue idee siano pienamente condivisibili! :-)
  9. Utente: harmon

    27/12/2010, 13:41:21

    Non sono un esperto informatico e sulla questione motori non posso argomentare nulla.

    A livello umano devo dire che, benché non abbia preso alla lettera dlM, concentrandomi sulla tattica ho subito visto dei chiari risultati positivi in partita che in precedenza stentavano a manifestarsi nonostante i lunghi studi teorici...
  10. Utente: Nicola Riva

    27/12/2010, 14:49:53

    In fondo De Maza sostiene semplicemente quello che è il consiglio di molti: per migliorare a scacchi non resta che praticare, praticare e ancora praticare...

    Lui semplicemente propone un metodo...
  11. Utente: harmon

    27/12/2010, 16:11:13

    No, sul termine ´praticare´ inteso in senso generico non sarei d´accordo.

    Per esempio dlM mette in luce come la semplice pratica di gioco non permetta di ottenere progressioni significative.

    Se invece per ´praticare´ si intende consolidare lo studio con esercizi, allora siamo giá molto piú in linea con le idee di dlM.

    D´altra parte dlM mette molta enfasi sul discorso dei 7 cicli a tempi sempre piú rapidi, che di fatto sarebbe la novitá e la peculiaritá della sua proposta.
  12. Utente: Somadai

    08/03/2011, 11:23:11

    ciao
    argomento interessante
    però mi viene un dubbio
    il meccanismo dei cicli più veloci non è influenzato dalla memoria?
    voglio dire, non potrebbe capitare in realtà che gli esercizi li risolviamo perchè li riconosciamo e sappiamo già la soluzione invece di ricalcolarla?
    non sarebbe più produttivo risolvere un esercizio nuovo invece di uno già fatto?
    qual è il vantaggio di rifare lo stesso esercizio più velocemente, se a colpo d'occhio lo riconosco e so già la soluzione?
    l'autore spiega qualcosa a riguardo?
    grazie
    ciao
  13. Utente: LuxScarlett

    12/04/2012, 09:39:24

    Anche io anni fa ho letto il libro di De La Maza (che poi altri non è che uno sviluppo di due articoli che lui scrisse su Chesscafè.com) e devo dire che pur essendo gli scacchi al 99% tattica non significa che il 99% dei nostri studi debba riguardare la tattica.
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